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INTERVISTA A RENATO BORGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE MODA ITALIA SU E-ITALY/MAGAZINE DESTINATO ANCHE AL MERCATO CINESE

23/07/2014 / Fedemoda Milano

INTERVISTA A RENATO BORGHI PRESIDENTE FEDERAZIONE MODA ITALIA SU E-ITALYMAGAZINE DESTINATO ANCHE AL MERCATO CINESE
INTERVISTA A RENATO BORGHI PRESIDENTE FEDERAZIONE MODA ITALIA SU E-ITALYMAGAZINE DESTINATO ANCHE AL MERCATO CINESE
INTERVISTA A RENATO BORGHI PRESIDENTE FEDERAZIONE MODA ITALIA SU E-ITALYMAGAZINE DESTINATO ANCHE AL MERCATO CINESE

Presidente, come nasce la vostra associazione, quali i suoi obiettivi e
iniziative?

Partiamo dalle origini: la Federazione Moda Italia nasce nel fermento del
dopoguerra, nel lontano aprile 1949. A quell'epoca un gruppo di pionieri del
commercio al dettaglio mise insieme le forze, rendendosi conto che nella categoria
c'era bisogno di una rappresentanza collettiva per tutelare gli interessi del
settore moda presso le istituzioni e aiutare gli imprenditori a crescere, rafforzarsi,
affrontare il mercato più consapevolmente. Gli obiettivi di FederModa
Italia sono rimasti nel tempo sostanzialmente fedeli a quelle origini e, allo stesso
tempo, si sono evoluti nei modi con i cambiamenti dell'economia, l'avvento
della globalizzazione, e anche con questa crisi che ha stravolto drasticamente
la situazione di mercato e ha portato il potere di acquisto in Italia ai livelli
di 28 anni fa. In particolare, stiamo concentrando le energie per tutelare la
continuità aziendale nelle nostre imprese, come garanzia verso il Made in
Italy e la qualità dei prodotti che la moda italiana offre. Con questo spirito,
monitoriamo il settore, accompagniamo i nostri imprenditori nei processi di
formazione e innovazione e li difendiamo contro contraffazione e abusivismo,
le grandi piaghe di un settore come il nostro con prodotti difficili da creare ma
facili da replicare.

Il suo ruolo istituzionale sicuramente Le avrà permesso di conoscere
meglio quelle che sono le “cose” più apprezzate del nostro paese. Mi
permetto quindi di chiederle: perché tutto il mondo apprezza così
tanto l'Italia?

Pensiamo per un attimo all'Italia come ad un “prodotto”: secondo uno studio
di KPMG Advisory, il Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al
mondo dopo VISA e COCA COLA. E i grandi brand funzionano quando
raccontano una storia, quando non vendono soltanto un oggetto, ma ci permettono
di portare a casa anche un pezzettino di identità, di anima. L'heritage
italiana, il segreto del Made in Italy è proprio aver trasferito un'atmosfera
unica, una straordinaria bellezza di luoghi e storia, -a volte persino i difetti
italici-, in prodotti alimentari, di abbigliamento, di arredamento riconoscibili
e meravigliosi.

Si sentirebbe di suggerire ai suoi amici “non italiani” di venire a
vivere in Italia?

Vivere in Italia è un pò come andare in bicicletta in salita: una grande fatica
che dà grandi soddisfazioni. E, alla fine, fa bene sia al fisico che all'umore.
Certo è che questa “bici-Italia” avrebbe ancora tante marce che non abbiamo
saputo ingranare. Stiamo sprecando delle opportunità importanti di valorizzare
le nostre imprese, la nostra creatività, il nostro potenziale, dove magari
basterebbero anche piccoli cambiamenti collettivi. Come dice il proverbio
cinese “gli uomini non inciampano nelle montagne ma sulle pietre”, niente di
più vero per l'Italia che a volte rischia di perdersi in un bicchiere d'acqua.

E quali consigli si sentirebbe di riservare a questi nuovi “cittadini del
mondo” che desiderano trasferirsi in Italia?

Consiglierei di andare al di là dei “luoghi comuni”, in tutti i sensi. Innanzitutto,
perché, oltre le mete meritatamente celebri nel mondo (come Roma,
Firenze o Venezia), l'Italia è un paese incredibilmente vario, un mosaico di
paesaggi, stili di vita, cucine regionali, città, comuni, borghi: il tutto concentrato
in un territorio piccolo, se confrontato con la Cina. Bisogna poi anche
andare oltre i luoghi comuni nel senso dei pregiudizi: il nostro è un Paese a
cui lo stereotipo “pizza, spaghetti e mandolino” non rende affatto giustizia.
L'Italia è tanto complessa quanto ricca di sorprese, a partire dalla sua capacità
imprenditoriale.

La ringrazio per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato e Le
vorrei porre un'ultima domanda. Se dovesse consigliare a un suo amico
straniero dove andare a vivere in Italia, in quale località lo inviterebbe
a trasferirsi?

Direi che dipenderebbe dall'amico: qualsiasi fossero i suoi gusti, di certo si potrebbe
trovare il posto giusto. Se però dovessi scegliere un luogo, uno solo, credo
che sceglierei la mia città: Milano. E Milano è una scelta di cuore, certo, ma
anche di testa: perché è la versione Made in Italy di una metropoli internazionale,
è aperta agli stranieri, dinamica, una volta la chiamavano la “capitale
morale” del Paese. E poi sono di parte: Milano è la città della Moda!

www.essentially-italy.com

 

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Non dobbiamo mai confondere l'eleganza con l'essere snob.
Yves Saint Laurent